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Membri: Scott Reigel--Vocals

             Jeff Acres--Bass and vocals

             Jay Fernandez--Lead Guitar

             Ruston Grosse-- Drums

 

Genere: DeathMetal

 

Città natale: Tampa, FL.

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I Brutality nascono nel 1986.
Nel 1988 esce il loro primo demo "Brutality", che ha guadagnato un riconoscimento nelle fanzine underground.
Il loro secondo demo "Dimension Demented" è stato registrato nel 1990, il rilascio di un EP sul Gore Records chiamato "Hell on Earth". Il1991 ha visto l'uscita di "Metamorfosi", un EP cassetta che ha ricevuto la distribuzione mondiale su Wild Rags Records.

 

Dopo cambi di formazione necessari nel 1992, la band procede nella produzione in studio per registrare un nuovo demo. La band utilizzò questa demo per un contratto discografico e ha trovato l'interesse di molte etichette diverse. Hanno firmato con la Nuclear Blast Records e rilasciato un 2 canzoni, un EP chiamato "Sadistic". Il primo full dei Brutality "Screams di angoscia" è stato rilasciato nel 1993. Hanno fatto un tour con gli Hypocrisy in Europa e devastato locali con i loro riff dark metal. Il secondo album della band "When the Sky Turns Black" è stato pubblicato nel 1994. Il rilascio di quest'ultimo ha generato un ampio progetto europeo dove hanno fatto un tour con Bolt Thrower e Cemetery. Con continui sforzi per migliorare il loro sound e la direzione stilistica, sono state apportate modifiche line-up supplementari nel 1995 e hanno iniziato a scrivere il loro terzo album "In Mourning" nel 1996. La band ha continuato a svolgere spettacoli regionali e negli US Metal Fest e nel 2003 registra un demo di 3 canzoni che non è mai uscito per motivi di registrazione. Dopo anni di successo membri della band Brutality decisero di sciogliersi, per perseguire vantaggi personali con la famiglia e le loro carriere. 

 

Tutti e tre gli album dei Brutality sono stati rimasterizzati e pubblicati nel 2008 su Metal Mind Productions con bonus tracks inedite.
Metà del 2012 la band torna alla carica e ha in programma di invadere un luogo vicino a voi in un prossimo futuro.

 

Salve lettori di Oculu§ MetalluM, ritorniamo sul pezzo con del materiale diverso dal solito Doom metal (che è bello e mi garba assai). Dopo un periodo di pause festive tra pranzi, cenoni e quant’altro di devastante ho maturato che sarebbe stato bello recensire qualcosa di altrettanto devastante e distruttivo. Ve li ricordate i Brutality? Quelli di “When the Sky Turns Black”? Dai, quelli che inserirono una cover dei Black Sabbath in quell’album. Sono ritornati con un nuovo disco, più decisi ed arrabbiati di prima, composto da otto canzoni più o meno lunghe (ce n’è una da 11 minuti!!) per un totale di trentanove minuti circa.

Bando alle chiacchiere da bar, ed andiamo a sentire cosa ci hanno portato i nostri da Tampa, Florida.

 

Iniziamo con il botto, “Sea of Ignorance” comincia con una serie di riffoni tritaossa spediti. Subito dopo il devasto viene supportato dalla voce in growl del cantante, che ci rimanda ai tempi dei novanta, quando il Death Old School regnava supremo. I tipici rallentamenti alternati ad i riffoni più violenti, sono il marchio di questo primo brano insieme ad un utilizzo sapiente della doppiacassa. Abbiamo un assolo di buon gusto, dal sapore melodico e misterioso, che dona un tocco di magia a questo primo pezzo. Seconda traccia del disco è “48 to 52”, dall’introduzione palesemente ispirata al Doom metal. Il pezzo evolve, mutando forma ed espressione attraverso arpeggi lenti e accordi di una certa pesantezza, passando per le tipiche sfuriate death metal, con continui richiami all’”old school”. Inoltre è presente una melodia che fa il verso all’heavy metal di stampo “maideniano”, che tende ad alleggerire un peso che tuttavia avrei supportato. Una doppiacassa onnipresente mista al “groove” generale del brano dimostra quanto il batterista abbia gusto, per quanto possa influire nel genere dove più pesti più sei bravo. Nel complesso non c’è male. “Fatal Cure” non lascia tempo per respirare; si inizia subito il pestaggio violento e crudele, tutti insieme. I riff e le armonie create sono claustrofobiche e non lasciano scampo, prendere o lasciare. Sono presenti alcuni richiami al “Thrash” per quanto riguarda alcune ritmiche, tuttavia penso che la medaglia vada alle chitarre, che grazie agli assoli conferiscono al tutto un senso di armonia, e contemporaneamente un senso di malvagità genuina. “Tribute” è la quarta traccia, e si presenta con un introduzione abbastanza melodica e armoniosa; il brano evolvendo cambia mille volti tra influenze “Doom” ed “Heavy”, per quanto riguarda alcune linee melodiche. I tipici rallentamenti dell’”old school” sono presenti, alternati al tema principale del pezzo. Un pezzo di transizione, senza nessun peso specifico, direi. Unico punto degno di nota, sono gli assoli che spezzano la monotonia di questo brano. “Perpetual Resolution” è quinta traccia ed è una che dall’introduzione più ritmata che violenta, si presenta subito tra le mie preferite. Le linee melodiche delle chitarre si fanno sempre più accurate e ben studiate; i riff di questo pezzo sono meno violenti, ma più atmosferici e trascinanti. Un buon compromesso tra melodia e violenza senza scadere nel banale.

 

Siamo quasi a metà album, il tempo sembra sia passato in un battibaleno; continuiamo con la sesta canzone del record, “Barbarically Beheaded”. Continua il perenne devasto “old school”, con i continui richiami ai Novanta, con riff pesanti armonizzati dalle chitarre in “tremolo picking”, come da tradizione. Certo mancano quei riffoni “spezzacollo” che vorremmo sentire in un gruppo death, però ci sta questa mancanza, quando la riempi con la violenza gratuita mista alla melodia (quanto basta). Siamo arrivati all’ultima traccia, quella da undici minuti, intitolata “Shores in Flames”; Introduzione suonata con chitarre pulite, voce pulita ed insomma qualcosa di più leggero ci aspetta in questa canzone. Dopo di che, le chitarre distorte ci travolgeranno, seppur suonando in maniera più “soft” rispetto al Death metal che abbiamo sentito finora. In supporto a questa ritmica più tranquilla abbiamo un coro costituito da voce pulita e voce in growl. Verremo travolti da alcuni riffoni Doom-oriented, sui quali poi la voce in growl troverà terreno fertile per esprimersi. Il brano racchiude varie influenze, dal Doom al Death ma anche più “Epic” per quanto riguarda certi cori e certe melodie…Insomma un piccolo gioiello, che risplende di luce propria all’interno di un lavoro che sembra ben fatto. Coniare il termine “Epic Doom Death” lo trovo eccessivo, eppure racchiude in un certo senso, tutto il materiale suonato in questo brano.

 

Dopo la calma, si scatena la tempesta? Era il contrario? In ogni caso dopo questo brano cosi “epico e dilatato”, ritorna la violenza inaudita dei Brutality che tutti conosciamo. “End of Days” vuole chiudere in bellezza questo album che personalmente mi ha regalato qualche delusione, ma anche una bellissima gioia. Di fronte a questi colossi del Death metal di scuola americana, le speranza solitamente sono alte. Io da amante del Death “Old School”, non sono rimasto troppo deluso. E’ sicuramente un disco che riascolterei più volte, ma di certo non riesco a gridare al capolavoro istantaneo. Da qui è tutto, grazie per il supporto e Stay Metal!!

 

 

TRACKLIST:

 

1) Sea of Ignorance

2) 48 to 52

3) Fatal Cure

4) Tribute

5) Perpetual Resolution

6) Barbarically Beheaded

7) Shores in Flames

8) End of Days

 

By Matteo DoomMaster Perazzoni

 

VOTO:76/100

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